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Circoncisione, Obblighi e Santità

Adi Reggio Calabria
Pubblicato da in - Investigate le Scritture · 6 Maggio 2016
In Esodo 4:24-26 c’è una “strana” storia. Il Signore che era appena apparso a Mosè e l’aveva convinto ad andare in Egitto per liberare il Suo popolo, adesso, invece mentre ormai Mosè obbediente va verso l’Egitto, vuole improvvisamente farlo morire. Perché?
Perché Mosè pur avendo ormai accettata la chiamata al ministerio, non aveva esaminato la sua vita per vedere se era conforme in tutto alla volontà di Dio, per accertarsi che non vi fossero trasgressioni nascoste.
La moglie, però, per l’intuizione propria della donne, perché Dio la illuminò in quell’occasione o perché nel suo ambiente familiare Madianita ne aveva esperienza, capì di che cosa si trattava e vi riparò immediatamente, circoncidendo il suo figliuolo e “lavando” così la trasgressione del marito.
La reazione di Sefora è difficile da comprendere pienamente (alcuni studiosi danno altre spiegazioni che è fuori luogo riportare); quel che conta è capire che ella riparò alla colpa di suo marito che era in dovere, come ogni padre israelita, di circoncidere i figli al tempo prescritto.
L’ordine di Genesi 17:9-14: “Poi Dio disse ad Abrahamo:’Quanto a te, tu osserverai il mio patto: tu e la tua progenie dopo di te, di generazione in generazione. Questo è il mio patto che voi osserverete, patto fra me e voi e la tua pro genie dopo di te: ogni maschio fra voi sia circonciso. E sarete circoncisi; e questo sarà un segno del patto fra me e voi. All’età di otto giorni ogni maschio sarà circonciso fra voi, di generazione in generazione: tanto quello nato in casa, quanto quello comprato con danaro da qualsivoglia straniero e che non sia della tua progenie. Quello nato in casa tua e quello comprato con danaro dovrà esser circonciso; e il mio patto nella vostra carne sarà un patto perpetuo. E il maschio incirconciso, che non sarà circonciso nella sua carne, sarà reciso di fra il suo popolo: egli avrà violato il mio patto”. Era chiaro e inequivocabile. Un servo di Dio chiamato sotto quella legge non poteva trascurarlo. Dio, che è tre volte santo, non tollera il peccato da chiunque sia commesso (Habacuc 1:13).
La contraddizione, tra il fatto che Dio avesse chiamato Mosè e lo avesse già “avviato” al ministerio e quello che poi volesse farlo morire, è dunque tale apparentemente. Non c’è opposizione tra l’amore e la santità di Dio, tra l’esigenza del pressante interesse per la salvezza degli uomini e quella della Sua assoluta perfezione.
Dio è perfettissimo e non ha riguardo alla qualità delle persone. Egli può facilmente sostituirle e adempiere ugualmente il Suo piano.
Qual è dunque il messaggio che raggiunge chiaramente ciascuno di noi, ministri dell’Evangelo e semplici credenti? Questo: “Siate santi, Perché io sono santo” (1 Pietro 1:16) dice l’Eterno. “Poiché chiunque avrà osservata tutta la legge e avrà fallito in un sol punto, si rende colpevole su tutti i punti” (Giacomo 2:10).
Gesù stesso dice: “Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica ed insegnati, esso sarà chiamato grande nel regno dei cieli. Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei Farisei, voi non entrerete punto nel regno dei cieli” (Matteo 5:19-20).
Ma che c’entriamo noi con la legge? Non siamo noi sotto la grazia? Certamente che noi siamo sotto la grazia! Lode a Dio per questo! Però le esigenze della grazia sono sotto un certo aspetto ancora più rigorose di quelle della legge. Romani 6 parla a sufficienza di questo passaggio, ma soprattutto spiega che la grazia trasforma la nostra vita, talché non dobbiamo operare con le nostre forze, quando lo Spirito Santo è con noi (Romani 8). Questi vantaggi non c’erano sotto la legge.
Dunque Dio richiede la santità e la consacrazione piena da ogni suo servo, da ogni vero credente. Egli è pronto ad usarci potentemente, ma se tolleriamo qualche debolezza in contrasto con la Sua Parola, Egli è altresì pronto a sostituirci! Dio ci aiuti non solo a superare le contraddizioni apparenti delle Scritture, ma ci liberi potentemente dalle contraddizioni reali della nostra vita!
Egli “Ci ha suscitato un potente Salvatore ... affine di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, gli servissimo senza paura, in santità e giustizia, nel suo cospetto, tutti i giorni della nostra vita” (Luca 1:69, 74, 75).

Paolo Lombardo - tratto dal periodico "Cristiani Oggi"



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