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Cosimo Caruso (1890-1956)

Adi Reggio Calabria
Pubblicato da in - Calabresi 'Illustri' · 16 Marzo 2016
Cosimo e Maria Caruso sono tra i personaggi da ricordare parlando del Movimento Pentecostale in Calabria. Come tanti altri, emigrando negli Stati Uniti d’America, vennero a contatto con l’Evangelo. Mossi dal desiderio di portare la testimonianza al proprio paese natio rientrarono in Italia e fondarono comunità costituite da centinaia di credenti. Cosimo era nato il 5 agosto 1890 nella provincia di Reggio Calabria a Rosarno. La sua famiglia era piuttosto semplice e legata, come quasi tutte le famiglie calabresi del tempo, alle tradizioni della Chiesa Cattolica Romana.
Fin dalla sua più tenera età fece parte della piccola delinquenza locale, tanto che per evitare problemi con la legge s’imbarcò clandestinamente per l’Argentina all’età di quindici anni, dopo quattro anni circa fu scoperto e obbligato dalle autorità del luogo a rientrare in Italia.
Negli anni 1911-12 partecipò alla guerra Italo-Turca in Libia, rientrato dovette, come del resto tutti i suoi compaesani, affrontare la triste realtà di un’economia misera e decadente di una nazione che era appena uscita dal primo conflitto Mondiale. Si trasferì con la moglie Maria ad Eire in Pennsylvania (USA), dove esisteva una consistente e prosperosa colonia italiana. Subito si mise all’opera per trovare una sistemazione che gli potesse offrire un reddito per vivere, purtroppo trovò ampio spazio anche nella malavita locale che era sempre più dilagante tra le colonie italiane all’estero, al punto che era costantemente armato di coltello e pistola.
La sua vita così lo portò ad abbruttirsi sempre di più fino a divenire violento e duro; tale carattere lo rifletteva spesso sulla propria moglie Maria che versava sempre più in misere condizioni, a causa di una grave scoliosi dorsale. Fu proprio la sofferenza di quest’ultima il mezzo del quale Dio si servì per la conversione dei coniugi. Maria, dietro l’invito di una sua amica, s’affidò alla potenza guaritrice che gli veniva proposta nella persona di Gesù e miracolosamente il Signore la guarì e la salvò.
Maria cominciò così a frequentare i culti che si tenevano in una sala presa in fitto, dove un numeroso gruppo di credenti italiani si riuniva a lodare il Signore, guidati dal pastore Umberto Gazzeri (1884-1924). Maria doveva subire la violenza del marito che si faceva sempre più dura perché quest’ultimo era oggetto di dileggio presso gli amici, stranamente però nel vedere un così potente miracolo di guarigione accettò d’accompagnare la consorte, almeno una volta alla riunione di culto.
Quella sera il Signore si usò potentemente del semplice pastore di quella comunità tanto che rivelò nel sermone, dietro l’unzione dello Spirito Santo, dei particolari salienti della vita di Cosimo dei quali nessuno era a conoscenza.
La straordinarietà consiste nel fatto che il pastore affermò: “Non occorre che tu vieni qui col coltello e la pistola in tasca noi siamo gente quieta e Dio vuole salvare anche te”. Terminata la riunione Maria chiese al marito cosa pensasse della riunione, gli fu risposto: “Andiamo a casa e te lo dirò”. Una volta serrato l’uscio di casa e quello della stanza più interna in modo che nessuno potesse sentire, Cosimo disse alla moglie: “Cosa dovrei farti ora che hai raccontato tutto della mia vita al tuo pastore? Gli hai detto perfino del coltello e della pistola che portavo in tasca”.
La sorella Maria spiegò che lei non avrebbe mai “menomato” la figura del proprio marito, né avrebbe mai osato tanto al punto da controllargli il contenuto delle tasche per sapere cosa portava, non l’aveva mai fatto. Ella con tutta tranquillità asserì: “Invece mio caro considera che il Signore, per mezzo del suo servitore, ha voluto darti una prova della Sua onnipotenza e del Suo amore”.
Cosimo rimase da solo, convinto che la moglie gli aveva detto la verità, chiuse dietro di sé la porta e cadde in ginocchio chiedendo a Dio il perdono divino. Rimase in quella camera circa due ore, dopo le quali uscì fuori completamente trasformato dall’onnipotenza divina. Si liberò delle sue armi e di tutto ciò che riguardava la sua vecchia vita peccaminosa, nonostante le persecuzioni dei suoi amici.
Non molto tempo più tardi fece il battesimo in acqua e ancora ricevette il battesimo nello Spirito Santo, cominciò ad evangelizzare non dimenticandosi dei suoi vecchi amici, i quali vide venire a Dio. Nel 1928 si trasferì a Detroit (Michigan) dove, attraverso un’instancabile lavoro di evangelizzazione, da quello “porta a porta” alle riunioni all’aperto, molti vennero al Signore.
Si costituì un gruppo di credenti che si radunavano in un piccolo locale preso in fitto, che ben presto fu gremito di persone desiderose d’ascoltare la Parola di Dio, sicché venne deciso di acquistare un locale di culto a Preston Street. Il lavoro per Dio andava sempre più aumentando e loro fedelmente continuavano a servire con zelo il Signore; iniziarono a testimoniare ad Ecorse dove nel 1937 costruirono anche un locale di culto e un altro nel 1942. I Caruso fondarono anche la comunità italiana di East Easing e la chiesa di Windsor, Ontario, nel Canada.
Vedendo l’opera di Dio crescere fra gli italiani in quelle terre così lontane dalla patria, nacque in loro il desiderio di tornare in Italia, per annunciare l’Evangelo ai parenti. Rientrati a Rosarno (RC) e cominciarono a testimoniare a parenti ed amici, dove ben presto fu costituito un gruppo di credenti. Il fratello Cosimo, dopo qualche mese di permanenza in Italia, dovette rientrare negli Stati Uniti d’America per i suoi impegni ministeriali.
La sorella Maria invece preferì rimanere in Italia per incoraggiare la nuova comunità nascente, che doveva affrontare il difficile periodo fascista con tutto il suo carico di persecuzioni. Ai coniugi Caruso stette tanto a cuore l’opera di Rosarno che s’impegnarono generosamente per acquistare un locale di culto nel centro del paese, che, a causa delle pressanti persecuzioni da parte del clero locale, non verrà mai aperto al pubblico.
Le opposizioni furono tante ed ostinate che dovettero vendere quel locale per poi acquistarne uno in periferia. Maria ritornata presso il consorte, poco dopo fu “promossa alla gloria”. Cosimo continuò il suo zelante ministerio incoraggiato ed assistito dalla figlia col proprio marito. Nell’anno 1956 fu completato un nuovo locale di culto a Detroit, la “Boulevard Christian Church”. Il fratello Cosimo Caruso non vide quest’ultima opera completata in quanto il Signore lo richiamò a Sé il 25 febbraio 1956 mentre era in una missione evangelistica in Florida; accanto al suo corpo venne ritrovata un’intera valigia di opuscoli che lui stesso avrebbe dovuto distribuire di casa in casa.
La storia del fratello Caruso è una chiara testimonianza di come Dio può fare grandi cose attraverso un semplice cuore che gli si dona completamente. Cosimo Caruso fu uno dei tanti che contribuirono all’espansione della Buona Novella nella Calabria, ed in particolare in provincia di Reggio. Oggi a Rosarno esiste una fiorente Comunità delle Assemblee di Dio in Italia.




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