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Improvvisamente una prospettiva Pentecostale!

Adi Reggio Calabria
Pubblicato da in - Riflessioni Bibliche · 27 Gennaio 2016
IMPROVVISAMENTE: UNA PROSPETTIVA PENTECOSTALE!

"Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro"
(Atti 2:2, 3)

INTRODUZIONE
“Improvviso, improvvisamente, all’improvviso” sono espressioni simili che indicano ciò che si verifica inaspettatamente, malgrado la totale assenza di cause o motivi che lo determinano. “Improvvisamente” si riferisce quindi a ciò che avviene senza preavviso, in modo imprevedibile, con totale sorpresa. Siamo abituati a cercare sempre le cause di tutto: è successo “perché”; ad individuare le condizioni che sono all’origine del verificarsi degli eventi: succederà “se”; insomma, a cercare i motivi di tutto: siccome si è comportato così allora le cose sono andate come sono andate. È un modo di ragionare che in parte ci aiuta, quando, per esempio, dobbiamo cambiare le cose, allora cerchiamo giustamente le cause e i motivi per rimuoverli perché, se rimossi, potrebbero farle migliorare. D’altro canto, però, è un atteggiamento che può anche danneggiarci perché non ci aspettiamo più “la sorpresa”, l’evento improvviso, inatteso, ma che prodigiosamente si verifica, che irrompe dal cielo secondo la sovrana volontà di Dio, soprattutto nell’ambito della vita cristiana e quindi della fede. È tutto meccanico, programmato, stabilito e quindi con il rischio di diventare arido e distaccato. Questa mentalità rischia infatti di danneggiare proprio la fede. Occorre sempre aspettarsi che “Dio ci sorprenda”.

LA REDENZIONE DI DIO
Spesso aspettiamo e preghiamo per la salvezza di amici, parenti, figli, nipoti, mariti, mogli; cosa avvenne per l’Apostolo Paolo? “E durante il viaggio, mentre si avvicinava a Damasco, avvenne che, d’improvviso, sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo” (Atti 9:3). “Mentre ero per strada e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, improvvisamente dal cielo mi sfolgorò intorno una gran luce” (22:6). Un uomo per il quale, mentre si trovava nei pressi del luogo dove Stefano veniva lapidato [“e, cacciatolo fuori dalla città, lo lapidarono. I testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo” (Atti 7:58)], nessuno avrebbe scommesso un soldo che si sarebbe convertito… eppure proprio quello avvenne! Dobbiamo aspettarci il miracolo della salvezza, improvvisamente, senza preavviso! Mentre i nostri amici, i nostri parenti, i nostri conoscenti, a cui abbiamo parlato di Gesù, percorrono le strade dello studio, del lavoro, dei vari impegni famigliari e secolari, possano essere “improvvisamente sorpresi” dalla salvezza di Dio! È l’ottimismo della fede che deve ritornare a governare la nostra vita.

LA RICCHEZZA DELLO SPIRITO SANTO
Lo Spirito Santo compie l’opera preziosa della rigenerazione, ma non soltanto. I Suoi interventi prodigiosi vogliono essere ancora più ricchi nella nostra vita e il Signore vuole compierli improvvisamente, senza preavviso, in modo imprevedibile: “Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro” (Atti 2:2, 3). Legati come siamo alla legge della causa e degli effetti, a volte sembra che l’effusione potente dello Spirito Santo debba manifestarsi soltanto se “la temperatura sale”, “la lode irrompe”, “la musica preme”, mentre pregavano “improvvisamente” furono ripieni dello Spirito Santo e mentre ascoltavano semplicemente la Parola “parlata” da Pietro: “Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo cadde su tutti coloro che udivano la Parola. E tutti i credenti circoncisi che erano venuti con Pietro, rimasero stupiti che il dono dello Spirito Santo fosse sparso anche sui Gentili; poiché li udivano parlare in altre lingue, e magnificare Iddio” (Atti 10:44, 45).

LA REALIZZAZIONE DELLE PROMESSE
L’Apostolo Paolo si trovava a Malta e “avendo raccolto una quantità di legna secche e avendole poste sul fuoco, una vipera, sentito il caldo, uscì fuori, e gli si attaccò alla mano. E quando i barbari videro la bestia che gli pendeva dalla mano, dissero fra loro: ‘Certo, quest’uomo e un’omicida, perché essendo scampato dal mare, pur la Giustizia divina non lo lascia vivere’. Ma Paolo, scossa la bestia nel fuoco, non ne risentì male alcuno. Or essi si aspettavano ch’egli enfierebbe o cadrebbe di subito morto; ma dopo aver lungamente aspettato, veduto che non gliene avveniva alcun male, mutarono parere, e cominciarono a dire ch’egli era un dio” (Atti 28:3-6). L’espressione “di subito” è appunto “improvvisamente”. Questo episodio anziché un improvviso, presunto giudizio della Giustizia su Paolo, fu in realtà un improvviso, ma tempestivo intervento di Dio, il Giusto Giudice, a favore dell’Apostolo. Il Signore è potente di capovolgere le sorprese malefiche con meravigliose inaspettate, potenti opere divine. Tutto come puntuale adempimento della promessa fatta da Gesù: “Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno”(Marco 16:17, 18). Le promesse di Dio si realizzano non per dare spettacolo, non per soddisfare i capricci umani, ma per venire incontro ai bisogni di chi, consacrato a Lui, vuole compiere fedelmente la Sua volontà. Dio non è un uomo che promette e non mantiene, s’impegna ma non adempie: Egli è verace e fedele.

LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI
Un bel problema quello di Paolo e Sila a Filippi: “E, dopo aver dato loro molte vergate, li cacciarono in prigione, comandando al carceriere di sorvegliarli attentamente. Ricevuto tale ordine, egli li rinchiuse nella parte più interna del carcere e mise dei ceppi ai loro piedi” (Atti 16:23, 24): non c’era alcuna soluzione, quel carceriere era uno che sapeva fare bene il suo mestiere, eppure “ad un tratto”, cioè “improvvisamente”, “vi fu un gran terremoto, la prigione fu scossa dalle fondamenta; e in quell’istante tutte le porte si aprirono, e le catene di tutti si spezzarono” (v. 26). Preghiamo, preghiamo, ma occorre aspettarsi la liberazione, la risoluzione dei problemi: improvvisamente, però certamente (cfr. Atti 12:13-16). Il Signore può fare … improvvisamente addirittura al di là di ciò per cui preghiamo: “E avendo Pietro picchiato all’uscio del vestibolo, una serva, chiamata Rode venne ad ascoltare; e riconosciuta la voce di Pietro, per l’allegrezza non aprì l’uscio, ma corse dentro ad annunziare che Pietro stava davanti alla porta. E quelli le dissero: Tu sei pazza! Ma ella asseverava che era così. Ed essi dicevano: E’ il suo angelo. Ma Pietro continuava a picchiare, e quand’ebbero aperto, lo videro e stupirono”(Atti 16:33), perché Dio è onnipotente.

IL RITORNO DI CRISTO
Il ritorno di Cristo sarà improvviso, inatteso, sorprendente; quando meno Lo aspettiamo, Gesù ritornerà: “Quando diranno: Pace e sicurezza, allora di subito una improvvisa ruina verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno affatto” (I Tessalonicesi 5:3). Occorre quindi perseverare nella vigilanza: “Vegliate dunque perché non sapete quando viene il padrone di casa; se a sera, o a mezzanotte, o al cantare del gallo, o la mattina; perché, venendo all’improvviso, non vi trovi addormentati” (Marco 13:35, 36). Occorre vivere nella sobrietà, nell’equilibrio, con il senso della misura, senza esagerazioni che stordiscono la mente e rendono insensibile il cuore: “Badate a voi stessi, perché i vostri cuori non siano intorpiditi da stravizio, da ubriachezza, dalle ansiose preoccupazioni di questa vita e che quel giorno non vi venga addosso all’improvviso come un laccio” (Luca 21:34). Signore, preparaci al Tuo prossimo, sorprendente, improvviso ritorno!

Eliseo Cardarelli
/ Fede e Conoscenza, Istituto Biblico Italiano



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