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Liberazione dalla bestemmia

Adi Reggio Calabria
Pubblicato da in - Riflessioni Bibliche · 19 Aprile 2014

LIBERAZIONE DALLA BESTEMMIA

La parola bestemmiare, nel suo significato primitivo, denota ogni genere di maldicenza e calunnia;ma nel senso ristretto Scritturale, ed anche nell'uso comune,indica un detto irriverente ed ingiurioso,concernente Dio o qualcosa del Suo nome ed attributi.

In Israele la Legge di Mosè comandava: "Non bestemmierai contro Dio e non maledirai il principe del tuo popolo ” (Esodo 22:28). Il Pentateuco,la raccolta dei primi cinque libri biblici, riferisce di un bestemmiatore che fu punito drasticamente : “Il figlio di una donna israelita e di un Egiziano, trovandosi in mezzo a degli Israeliti, venne a diverbio con un figlio d'Israele.Il figlio della israelita bestemmiò il nome del SIGNORE e lo maledisse; perciò fu condotto da Mosè. La madre di quel tale si chiamava Selomit ed era figlia di Dibri, della tribú di Dan.Lo misero in prigione, in attesa di sapere che cosa il SIGNORE ordinasse di fare.E il SIGNORE parlò a Mosè, e gli disse:"Conduci quel bestemmiatore fuori dal campo; tutti quelli che lo hanno udito posino le mani sul suo capo e tutta la comunità lo lapidi” (Levitico 24:10 – 14).

Anche altre legislazioni antiche prevedevano punizioni per bestemmie indirizzate ad Autorità civili o religiose;tuttavia ancora oggi bestemmiare viene definito nei dizionari come:”Offendere la divinità con espressioni ingiuriose”.

L'articolo 724 del Codice Penale, preparato poco tempo dopo la firma del Concordato fra Stato e Chiesa ( l'11 febbraio 1929 ), recita: "Bestemmia. Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità o i Simboli o le persone venerati nella religione dello Stato è punito con l'ammenda da L.20 a 600 mila".Una testimonianza di come non era, almeno ufficialmente, accettato un certo modo di parlare scurrile ed osceno in tempi non lontanissimi.

Con la venuta di Cristo Gesù l'accento si è spostato dalla repressione alla responsabilizzazione: evitare che Credenti diano occasione di bestemmiare a non Credenti.Vari sono gli inviti biblici in proposito;quello di Paolo ai Romani : (2:24); quello dello stesso Apostolo ad un suo collaboratore perché ammaestri le spose cristiane :”a essere sagge, caste, diligenti nei lavori domestici, buone, sottomesse ai loro mariti, perché la parola di Dio non sia disprezzata” (Tito 2:5).

Una maniera di esprimersi che in tempi passati distingueva i derelitti delle Nazioni, è oggi realtà di vita;quasi che la depauperazione culturale del Paese sia dimostrata anche da questa trasformazione del linguaggio!

Tale cambiamento è evidente nei vari aspetti della vita: in passato negli scritti le parolacce erano sostituite da puntini di sospensione, oggi quasi più nessuno lo fa.Nei film c'è largo spazio al turpiloquio e alle conversazioni lascive; è considerato un punto di forza, per un maggiore successo, introdurre alcune oscenità.

Qualcuno obietterà che il linguaggio blasfemo è stato sempre presente nel corso degli anni;il problema è che si è all'osceno,una metamorfosi è in atto.

Il tifo durante le manifestazioni sportive c'era già ai tempi dei Greci e dei Romani e anche prima; oggi si è però all'uso del linguaggio scurrile e della bestemmia come normale modo di entusiasmo sportivo.Anche per questo Tertulliano scriveva come apologia del Cristianesimo:”Voi ci accusate di nasconderci come topi.Ora noi siamo presenti ovunque.Abbiamo le vostre stesse attività,gli stessi cibi,gli stessi vestiti.Rifiutiamo solo di frequentare i templi e gli spettacoli dell'anfiteatro”.

C'è poi in atto un uso sfrenato della "pornografia verbale";si costata che un po' tutti usano il turpiloquio con chiara allusione al sesso;molti usano parole volgari relative all'attività sessuale quasi tutte le volte che aprono la bocca.

Il cambiamento è evidente anche nei rapporti interpersonali:alle usuali espressioni di imprecazioni degli anni passati, sempre peccaminose, è subentrato un linguaggio blasfemo. Qualcuno soltanto si addolora per questo; molti credono addirittura che in fin dei conti sia un bene per l'uomo bestemmiare.Alcuni Terapisti del nervosismo nel passato hanno insegnato che era meglio sfogare il proprio nervosismo, anche con la bestemmia, se se ne sentiva il "desiderio - bisogno".Molti hanno accettato con gioia questa legittimazione pseudo-scientifica;in ogni caso le attuali ricerche sociologiche ribaltano il concetto: l'ira mette radici più profonde e si alimenta da sola.

Dunque il Saggio biblico aveva ragione: "La risposta dolce calma il furore, ma la parola dura eccita l'ira" ( Proverbi 15:1 );no! la bestemmia non aiuta a liberare dall'ira.

Imprecazioni, linguaggio blasfemo ed osceno, aggressione verbale, non possono sostituire o essere preferite all'aggressione fisica né costituire un modo per sfogare sentimenti accumulati come la frustrazione. Diceva il paziente Giobbe: ”Bada che la collera non ti trasporti alla bestemmia, la grandezza del riscatto non ti spinga a deviare!” ( 36:18).

Certe espressioni non troppo fini del passato impallidiscono di fronte alle imprecazioni usate oggi;non soltanto nell'ira o nell'esclamazione di dolore, ma per il semplice gusto di imprecare, l'uomo di oggi preferisce l'oscenità.

Il linguaggio da trivio è evidente negli scritti sui muri, nella moda delle magliette, poster, autoadesivi.

Esistono riviste specializzate di linguaggio blasfemo per adulti e perfino per adolescenti dove si esaltano festini in cui si fa a gara a chi la dice più grossa, e si racconta di gare di "scatologia" ovvero di dissertazioni su cose sudice, in particolare sulle funzioni escretorie.

Evidentemente il deteriorarsi delle istituzioni e norme di comportamento tradizionale ha il suo peso;disgregamento della famiglia, perdita di sottomissione ed ogni autorità e nuova moralità del "tutto lecito" hanno aiutato la diffusione del turpiloquio più sfrenato.



COSA DICE LA BIBBIA  

Il Pentateuco afferma che per il bestemmiatore in Israele c'era la lapidazione :”Chi bestemmia il nome del SIGNORE dovrà essere messo a morte; tutta la comunità lo dovrà lapidare. Sia straniero o nativo del paese, se bestemmia il nome del SIGNORE, sarà messo a morte" ( Levitico 24.16).

Nel Nuovo Testamento resta l'avversione divina nei confronti dei peccati del linguaggio :”Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l'ascolta…Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di cattiveria!” ( Efesini 4:29,31).

L'apostolo Paolo si diceva antico sacrilego : “prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un oltraggiatore; ma misericordia mi è stata fatta, perché lo feci ignorantemente nella mia incredulità” (I Timoteo 1:13); ammetteva che cercava di convincere i Cristiani a maledire Cristo: "E spesse volte, per tutte le sinagoghe, li costrinsi con pene a bestemmiare" , dalla conversione in poi però dalla sua bocca uscirono lode a Dio e testimonianza cristiana. Oltre ad essere proibito dalla Bibbia la bestemmia fa male a se stessi.

In ogni modo la Bibbia aveva previsto i giorni futuri come involuzione del pudore umano; leggiamo: "Or sappi questo, che negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili. Poiché gli uomini saranno … bestemmiatori” ( 2 Timoteo 3: 1-4).

Nel libro biblico di Giuda si legge che nonostante l'esempio e l'ammonizione che viene dal giudizio divino su Sodoma e Gomorra molti "nello stesso modo, trasognati, mentre contaminano la carne disprezzano l'autorità e dicono male della dignità".

In ogni caso è vicino il giorno profetizzato da "Enoc, il settimo da Adamo, dicendo: Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi per far giudizio contro tutti, e per convincere tutti gli empi di tutte le opere di empietà che hanno ampiamente commesse, e di tutti gli insulti che gli empi peccatori hanno proferito contro di lui". Gesù sta per ritornare e porrà fine a quest'era dell'osceno.

Dei giorni della Fine l'Apocalisse previde: “E gli uomini furon arsi dal gran calore; e bestemmiarono il nome di Dio che ha la potestà su queste piaghe, e non si ravvidero per dargli gloria” (Apocalisse 16:9). Saranno caratterizzati da castighi sugli uomini: “arsi dal gran calore; e bestemmiarono il nome di Dio che ha la potestà su queste piaghe, e non si ravvidero per dargli gloria”

A quanti vorrebbero, ma non riescono a non bestemmiare, Gesù ricorda: "Dall'abbondanza del cuore la bocca parla". Se s'invita il Salvatore nella propria vita Egli cambierà il cuore e trasformerà l'esistenza di chi Lo invoca.

Allora la bocca avrà un'altra funzione: "Io benedirò l'Eterno in ogni tempo; la sua lode sarà del continuo nella mia bocca". In cielo essa sarà per sempre impegnata a lodare il Signore: "A Colui che siede sul trono e all'Agnello siano la benedizione e l'onore e la gloria e l'imperio, nei secoli dei secoli" Amen!



Davide DiIorio




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