LA VERA LIBERTA'
“Che redime la tua vita dalla fossa...” (Salmo 103:4)
“Se ha i mezzi per farlo, potrà riscattarsi da sé” (Lev. 25:49), dichiarava la legge. Ma se non ne era in grado? Se il povero schiavo era totalmente assorbito dal servizio reso al padrone, come poteva provvedere al proprio riscatto? “Senza forza” (cfr. Rom. 5:6), è l’espressione dolente che riassume la nostra condizione: siamo desiderosi di fare il bene, ma non troviamo il modo di attuarlo (cfr. Rom. 7).
La legge forniva una speranza a coloro che avessero un fratello ricco, uno zio, un cugino o altri consanguinei. Movendo il parente a pietà, lo schiavo poteva trovare un redentore in grado di liquidare il suo riscatto, facendogli recuperare in questo modo la libertà.
Che speranza può esserci, però, per colui che trova in ogni parente un compagno di schiavitù? Se tutta la famiglia è caduta in povertà, quale favore può intervenire? Questo è il nostro tipo di schiavitù. Il peccato è passato su tutti gli uomini, e mediante il peccato la morte. Non c’è alcuno tra noi in grado di liberarci, neppure uno perché “tutti hanno peccato...”.
Da dove può venire il ricco congiunto che sia nella condizione di esercitare il diritto di riscatto? “...in lui noi abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione de’ peccati, secondo le ricchezze della sua grazia” (Ef. 1:7). In Lui abbiamo la redenzione!
Per essere parente, consanguineo di ognuno di noi, il Figlio di Dio è divenuto il Figlio dell’Uomo. Gesù nacque come ogni altro uomo, riposò tra le braccia di una madre, fu il fratello benedetto di ognuno di noi. Ossa delle nostre ossa e carne della nostra carne, reso in ogni aspetto come noi, Egli è per te il parente al quale sei legato da un vincolo di sangue. Ecco sorgere la speranza.
Questo familiare con diritto di riscatto è sufficientemente ricco? Il denaro può riscattare la terra, la casa, la persona caduta in disgrazia, ma qui ci troviamo di fronte al peccato con la sua maledizione, alla violazione della legge con il castigo che ne deriva. Quale prezzo è necessario per tutto questo?
“O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio!” (Rom. 11:33). Per noi questo parente offre sé stesso. Egli si offre come prezzo di riscatto. Egli ci ha redento dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione al posto nostro.
Nel momento in cui il prezzo era pagato il redento era libero: “Se dunque il Figliuolo vi farà liberi, sarete veramente liberi” (Giovanni 8:36). La legge che lo condannava ora lo difende. Le catene e i panni logori all’improvviso spariscono; ora egli indossa l’abito migliore; ogni cosa torna ad appartenergli esattamente come prima.
Non permettere al nemico di defraudarti della tua eredità, perché essa è stata acquistata a un prezzo altissimo e ti è stata donata, tutta, gratuitamente.
ADI-Assemblee di Dio in Italia