Non temere quando Dio ti ordina di imboccare una via deserta. Nel momento stesso in cui mettiamo piede nel deserto diventiamo ospiti del Signore, e la Sua mensa ci sarà sempre fornita abbondantemente, come si addice al Re per eccellenza. Egli portò il popolo d’Israele nel deserto.
Il versetto richiama alle parole del profeta che si riferisce a Dio che esclama: “Io, io, sono colui che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni e non mi ricorderò più dei tuoi peccati” (Isaia 43:25).....
“Se ha i mezzi per farlo, potrà riscattarsi da sé” (Lev. 25:49), dichiarava la legge. Ma se non ne era in grado? Se il povero schiavo era totalmente assorbito dal servizio reso al padrone, come poteva provvedere al proprio riscatto
Là, nel fossato, cresce un rovo, che graffia e lacera: un segno della maledizione. Esso sospira dentro di sé, e dice: “Ah, povero me! Non riesco proprio a comprendere perché sono stato creato. Non ho alcun valore e alcuna bellezza.
Osservate dove si trova il discepolo. Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste. Queste parole possono essere intese correttamente soltanto se abbiamo la giusta attitudine interiore. Esse sono di benedizione, quando le ascoltiamo dalle labbra del sommo Maestro.
“Se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di lui” (v. 9). Consideriamo attentamente questa dichiarazione, perché è qui che molti commettono un serio errore. Ci sono persone che non sono soddisfatte della propria vita spirituale; quella che possiedono è irreale e confusa; si impegnano quindi a esaminare le proprie convinzioni, e cercano di cambiarle